La passione per la viticoltura nella masseria del ‘600, acquistata dall’avo Vito alla fine dell’800, si tramanda da diverse generazioni nella famiglia Tateo.
La masseria, incastonata in una macchia di fragni secolari, da cui il nome della cantina, è sempre stata il cuore pulsante dell’azienda agricola di circa 40 ettari situata sulla Murgia barese a 290 metri di altitudine, dove tutto era riconducibile alla natura ed ai suoi ritmi con i suoi vigneti, uliveti, mandorleti e ciliegeti.
Il raccolto era il frutto della dedizione e della fatica dell’uomo.
Dopo la 2ª guerra mondiale la superficie coltivata a vite ad alberello fu incrementata sino a 14-15 ettari; nei campi vi erano trulli, quali stazioni intermedie per il ricovero degli attrezzi agricoli.
Nel 1958 Ninì decide di trasformare tutta la produzione di uva in vino ed amplia la cantina ipogea della casa in pietra della metà dell’800 sita nel centro del paese.
La produzione di vino continuerà sino agli inizi degli anni ’80 quando, per problemi di salute, Ninì decide di chiudere la cantina, anche perché l’unico figlio Natalino intraprende la professione di avvocato.
Ma la gioia della vendemmia e della trasformazione dell’uva in vino hanno lasciato un segno indelebile in Natalino, cresciuto giocando nei vigneti e nella cantina; con la collaborazione della moglie Marisa, dirigente in sanità, e del figlio Vito, studente liceale, decide di rimettersi in gioco per rivivere le emozioni del passato e far sì che sia “tramandata la fiamma viva e non la cenere” della tradizione di famiglia.
Quindi, il reimpianto di vigneti, la realizzazione della cantina secondo le più moderne tecniche ed il recupero della vecchia masseria con il ripristino di ogni angolo valorizzando quelle pietre che, accostate le une alle altre, sono lì dal ‘600.
Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente, niente è stato stravolto, l’essenzialità ed il rigore sono stati le parole d’ordine.
Così nasce CANTINA dei FRAGNI.